Il naso ci regala uno dei nostri sensi: l’olfatto. Il naso è elemento di indagine nella psicoanalisi (Lingiardi ci parla brevemente dell’opera di Wilhelm Fliess, in Corpo, umano, 2025, Einaudi), parte del corpo di grande fascino per autori e artisti.
Italo Calvino scrisse “Il nome e il naso” racconto contenuto in Sotto il sole giaguaro, (1986), raccolta rimasta incompiuta dedicata ai cinque sensi.
In una conferenza tenuta nella primavera del 1983 all'Institute for the Humanities di New York, Calvino, parlando del libro che stava scrivendo, disse:
«[...] Parla dei cinque sensi, per dimostrare che l'uomo contemporaneo ne ha perso l'uso. Il mio problema scrivendo questo libro è che il mio olfatto non è molto sviluppato, manco d'attenzione auditiva, non sono un buongustaio, la mia sensibilità tattile è approssimativa, e sono miope.» (Fonte: Wikipedia)
L’intenso racconto “Il nome e il naso” narra la vicenda di un giovane innamorato dell’amore e delle donne, che in un profumo di una ragazza conosciuta la sera prima perde tutte le sue certezze rimanendone stregato, vuole, attraverso il profumo, ritrovarla a tutti i costi, scoprirne il nome, poiché il profumo è l’unico indizio che possiede. Troverà il suo profumo, lo troverà però cambiato, intriso di morte e smarrimento.
Troviamo “Il nasone” anche nella raccolta edita da Donzelli “Jacob e Wilhelm Grimm, Tutte le fiabe, Prima edizione integrale 1812-1815” a cura di Camilla Miglio. Con 24 tavole di Fabian Negrin.
Tre vecchi soldati in congedo, un omino rosso, tre oggetti magici (un mantello, un borsello e un corno), una principessa che deruba i tre vecchi soldati, un albero di mele che fa crescere a dismisura il naso di chi assaggia i suoi frutti. Una fiaba che diverte e regala impressioni sull’amicizia e ci regala un ruolo della principessa che va oltre i colori abituali facendo luce sulle diverse sfumature dell’indole umana.
Il naso fu oggetto di studio di Alberto Giacometti, l’artista svizzero studiò e rielaborò il soggetto durante diversi anni dal 1946- 1964, naso che, se da una parte evoca alla memoria Pinocchio di Collodi, dall’altro diviene un simbolo di morte terrificante e inquietante.
Ti invito a guardare le immagini delle sculture nel sito della Fondazione Giacometti.
“Il naso” è anche il titolo però di un albo dell’artista Olivier Douzou, edito in Italia da Orecchio acerbo (2008), Premio Baobab 2006, originalmente edito da éditions MeMo (“Le Nez”, 2006).
Olivier Douzou nato nel 1963 è architetto, è stato direttore artistico di due agenzie parigine di comunicazione visiva e design, dal 2001 è direttore artistico della sezione jeunesse di Editions du Rouergue, di cui è anche uno dei fondatori.


Un racconto che è un omaggio al testo scritto da Nikolaj Vasil'evič Gogol' nel 1835 “Il naso “
Il naso è un albo che non ti può lasciare indifferente, la costruzione narrativa e illustrativa, l’uso della lingua scritta e di giochi fonetici, fanno dell’esperienza un momento indimenticabile per il lettore che dovrà trattenersi dal ridere e concentrarsi. Ideale per una lettura condivisa, una storia surrealista che ti apparirà alla fine non così distante dal quotidiano per le emozioni e sensazioni provate dal protagonista.
Viene narrata la ricerca costante di qualcosa o qualcuno, il Grande Fazzoletto in questo caso (perché il naso, antropomorfo, è un po’ raffreddato), una ricerca che non sarà solitaria, ma arricchita da incontri che amplificano lo straniamento del lettore, il ritrovamento che suggerisce il concludersi della vicenda per poi constatare che, sì, il problema è risolto, ma è solo una risoluzione momentanea, qualcos’altro è lì ad aspettarti… una storia da pazzi, talmente assurda che potrebbe essere una bugia, un’invenzione, che trova appiglio, però, nell’assurdità del reale.
Ti auguro una buona lettura e un buon fine settimana
© Jessica Paolillo
Per approfondire:
Clair, J. (2007), Il naso di Giacometti. Una scultura un simbolo, Traduzione di Laura Bossi. Donzelli Editore.
Una curiosità:
“Il nome e il naso” di Italo Calvino fu pubblicato per la prima volta nel 1972 sul primo numero dell’edizione italiana della rivista Playboy .
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Che albo sorprendente "Il naso", che già nel frontespizio diventa "Il daso" 😆. Ogni volta è un divertimento leggerlo ad alta voce.
Bella puntata, mi piace molto questa espansione delle letture a partire da un elemento.